Il re Filippo di Macedonia scrive ad Aristotele (Versione latino Gellio)

Il re Filippo di Macedonia scrive ad Aristotele
versione latino Gellio

Philippus, Amyntae filius, terrae Macedoniae rex, cuius virtute industriaque Macetae locupletissimo imperio aucti gentium nationumque...

Filippo, figlio di Aminta, era re di Macedonia. Grazie al valore e all'energia di lui, i Macedoni conquistarono un vastissimo impero, cominciarono a estendere il proprio dominio su numerose genti e nazioni, sì che - come si va proclamando nelle famose orazioni e discorsi di Demostene - finì per rappresentare per i Greci un nemico da temere per la grande potenza e gli armamenti. Quel Filippo, mentre era quasi sempre intento e del tutto dedito a far la guerra e a vincere battaglie, pure non fu mai estraneo alle Muse, alle arti liberali e alla cultura, e le azioni e le parole sue mostravano finezza e gusto.

Son in circolazione raccolte di sue lettere, piene di eleganza, grazia e saggezza, come quella nella quale annunzia al filosofo Aristotele che gli è nato il figlio Alessandro. Ciò parsa degna di essere riportata, tale lettera, come ammonimento per i genitori, giacchè contiene un incoraggiamento ad occuparsi con cura e diligenza dell'educazione dei figli.

Ecco in quali termini è concepita: "Filippo ad Aristotele, salute. Sappi che mi è nato un figlio, perciò ringrazio gli dei, non tanto perché sia nato, ma perché ha avuto la fortuna

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