Il saggio non può peccare - Versione di latino di Gellio dal libro In pratica e teoria

Il saggio non può peccare Versione latino di Gellio
Libro In pratica e teoria
Testo latino INIZIO: Virum quidem sapientem non peccaturum esse... FINE: ex ea latebra sperarent

Abbiamo visto il filosofo di nome Peregrino che poi scelse Proteo come soprannome, uomo serio e di carattere fermo, essendo noi ad Atene, che alloggiava in un tugurio fuori la città.

Poiché andavamo frequentemente da lui, abbiamo ascoltato perbacco che lui dicesse molte cose in modo utile ed onesto. E tra quelle cose ciò fu che abbiamo ricordato una cosa straordinaria a dirsi.

Diceva che senza dubbio un uomo sapiente non commetterebbe un errore, che sebbene egli avesse sbagliato dei e uomini avrebbero ignorato. Difatti non riteneva di dover sbagliare per timore della pena o dell’infamia, ma per amore e dovere del giusto e dell’onesto. Se tuttavia quelli che fossero dotati di un tale ingegno o disciplina, tanto da trattenersi con la propria forza e facilmente di propria volontà dal commettere errore allora riteneva che tutti essi peccano più facilmente, pensando di poter nascondere questo errore e sperando l’impunità da quel nascondiglio

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