Le feste dei Saturnali (Versione latino Gellio)
Le feste dei Saturnali versione latino Gellio
Saturnalia Athenis agitabamus hilare prorsum ac modeste, non, ut dicitur, remittentes animum, nam “remittere – inquit Musonius – animum...
Celebravamo ad Atene i Saturnali in modo davvero piacevole e semplice, non, come si dice, svagandoci, infatti ha detto Musonio ‘svagarsi è un po’ come perdersi’, ma dilettandoci e rilassandoci con conversazioni gradevoli e dignitose.
Ci riunivamo alla stessa tavola in parecchi fra i Romani venuti in Grecia e che frequentavano le stesse lezioni e seguivano gli stessi maestri.
Colui che dava a turno la cena offriva in premio, a chi risolveva un quesito, l’opera di un antico scrittore Greco o Latino e una corona intrecciata di lauro, e poneva altrettanti quesiti quanti erano i convitati. Chi aveva risolto il quesito riceveva la corona e il premio; se esso invece non era stato risolto, veniva sottoposto ad un altro che subentrava a sorte, e questo procedimento veniva ripetuto successivamente a turno.
Se nessuno lo risolveva, la corona de quesito veniva offerta al dio di cui era la festa. ”
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