Lettera del re Filippo ad Aristotele (Versione latino Gellio)

Lettera del re Filippo ad Aristotele versione latino Gellio traduzione dal libro Ornatus pag. 162 N° 103

Philippus, Amyntae filius, terrae Macedoniae rex, cuius virtute industriaque Macetae locupletissimo imperio aucti gentium nationumque...

Filippo, figlio di Aminta, era re di Macedonia. Grazie al valore e all'energia di lui, i Macedoni conquistarono un vastissimo impero, cominciarono a estendere il proprio dominio su numerose genti e nazioni, sì che - come si va proclamando nelle famose orazioni e discorsi di Demostene - finì per rappresentare per i Greci un nemico da temere per la grande potenza e gli armamenti. Quel Filippo, mentre era quasi sempre intento e del tutto dedito a far la guerra e a vincere battaglie, pure non fu mai estraneo alle Muse, alle arti liberali e alla cultura, e le azioni e le parole sue mostravano finezza e gusto.

Son in circolazione raccolte di sue lettere, piene di eleganza, grazia e saggezza, come quella nella quale annunzia al filosofo Aristotele che gli è nato il figlio Alessandro. Ciò parsa degna di essere riportata, tale lettera, come ammonimento per i genitori, giacchè contiene un incoraggiamento ad occuparsi con cura e diligenza dell'educazione dei figli.

Ecco in quali termini è concepita: "Filippo ad Aristotele, salute. Sappi che mi è nato un figlio, perciò ringrazio gli dei, non tanto perché sia nato, ma perché ha avuto la fortuna

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