Platone fatto schiavo é liberato da Anniceride

Inizio: ἀγανακτήσας ὁ τύραννος πρῶτον μὲν ἀνελεῖν ὥρμησεν αὐτόν· εἶτα παρακληθεὶς ὑπὸ Δίωνος καὶ Ἀριστομένους ... Fine: καὶ ὃς ἀντεπέστειλε μὴ τοσαύτην αὐτῷ σχολὴν εἶναι ὥστε Διονυσίου μεμνῆσθαι.

Queste parole irritarono il tiranno a tal punto che ebbe volontà di sopprimerlo; successivamente intervennero Dione ed Aristomene ed egli non attuò quel disegno, ma consegnò il filosofo allo spartano Pollide che era giunto in quel tempo quale ambasciatore, perché lo vendesse come schiavo.

E quello lo condusse in Egina e lo vendeva. Allora Carmandro, figlio di Carmandride, lo condannò a morte secondo la legge in vigore presso di loro: che chi degli Ateniesi avesse posto piede nell'isola fosse messo a morte senza processo. Ed era egli stesso che aveva promulgato quella legge, come dice Favorino nella Storia Varia. Ci fu uno che disse - ma per celia - che era un filosofo chi aveva messo piede nell'isola: così lo prosciolsero.

Secondo altri, Platone fu condotto nell'assemblea ed era osservato, e non disse nemmeno una parola, pronto ad accettare qualsiasi verdetto: essi non decretarono la sua morte, ma decisero di venderlo come se fosse un prigioniero di guerra. Anniceride di Cirene che si trovava per caso ad Egina lo riscatta per venti mine, secondo altri per trenta, e lo rimanda in Atene dagli amici, i quali subito gli inviarono il danaro, ma Anniceride lo rifiutò, opponendo che non essi solo erano degni di occuparsi di Platone. Altri affermano che anche Dione inviò il danaro, ma Anniceride non l'accettò, anzi comprò per Platone il piccolo giardino che è nell'Academia.

La tradizione vuole - e l'attesta anche Favorino nel primo libro delle Memorie - che Pollide fu sconfitto da Cabria e successivamente naufragò nel mare di Elice, perché il suo comportamento col filosofo aveva suscitato l'ira della divinità Dionisio non s'acquetava; appresa la sorte di Platone gli scrisse raccomandandogli di non parlare male di lui. E Platone replicò di non aver tempo di ricordarsi di Dionisio

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