Atteone viene sbranato dai propri cani (Versione greco)

Atteone viene sbranato dai propri cani

Una notte d'estate il cacciatore si trovò sulle pendici del monte citerone inseguendo un cinghiale, quando improvvisamente si trovò dinanzi ad un laghetto.

Nel laghetto Artemide e le ninfe facevano il bagno. All'apparire inaspettato di Atteone ogni riso ecessò e il silenzio si fece cupo e minaccioso.

Artemide vedendosi esposta così allo sguardo di un mortale, divenne rossa per la vergogna e di collera e rimpiangendo di aver lasciato l'arco e la faretra sulla riva, attinse col cavo della mano l'acqua del lago e la scagliò sul viso del giovane. Costui fu subito mutato in cervo e quando i suoi stessi cani lo videro così trasformato non solo non lo riconobbero e, scambiandolo per una fiera autentica, si gettarono su di lui rabbiosamente latrando e coi loro denti aguzzi ne dilaniarono le povere membra.

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