Il pappagallo e la gatta.

Ανθρωπός τις ήγορακώς ψιττακόν άφῆκεν επί τῆς οικίας νέμεσθαι. Ό δέ τῇ ήμερότητι χρησάμενος άναπηδήσας επί τήν εστίαν έκάθισε κάκεῖθεν τερπνά καί σκωπτικά έκέκραγε....

Un uomo avendo comprato al mercato un pappagallo losciò abitare per la casa. Il pappagallo, servendosi della cortesia, essendo saltato sul camino e di lì gracidava piacevolmente e scherzosamente.

Una gatta che osservava chiedeva chi è e da dove era venuto. Egli disse: «il padrone mi ha comprato poco fa». «Sicchè, insolentissimo animale» -disse la gatta-«essendo recente gridi forte tali cose, mentre a me che sono nata in questa casa i padroni non hanno premesso la stessa libertà di parlare, anzi se lo facessi una volta, adirati mi scacciano». Egli rispondeva dicendo: «Padrona di casa, suvvia fatti una lunga passeggiata;

i padroni infatti non provano fastidio allo stesso modo per la mia voce quanto per la tua». E’ racconto opportuno per l’uomo incline alla critica, che tenta sempre di attribuire agli altri le colpe.

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