L'aquila dalle ali mozze
Ποτὲ ἀετὸς ἑάλω' ὑπ' ἀνθρώπου. Τούτου δὲ τὰ πτερὰ... λαβών σε το πτερὸν ἐρημώσῃ».
Una volta un'aquila fu catturata da un uomo. L'uomo, dopo averle tarpato le ali, la lasciò vivere (ἁλίσκομαι) in casa fra gli altri uccelli.
Essa però era stremata sia dalla fame perché non mangiava che dal terribile carceriere. Dopo che un altro l'aveva acquistata (ὠνέομαι) e le aveva lasciato ricrescere (ἀνασπάω) le ali ungendole (χρίω) con un unguento, volle munire di penne di ali (πτερόω).
Avendo preso il volo (πετάννυμι) e catturato con gli artigli una lepre, gliela portò (φέρω) in dono. Una volpe che aveva visto (ὁρῶ), disse: "Il dono non farlo a questo, ma al primo, perché costui è buono di natura:
piuttosto propiziati (ευμενιζω) l'altro perché, se ti prende, non ti recida di nuovo le ali!". Perché è necessario fornire scambievoli favori ai benefattori, onde siano evitati attentamente i pericoli.
(By Geppetto)
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