La gratitudine verso Dio - Epitteto

εἰ γὰρ νοῦν εἴχομεν, ἄλλο τι ἔδει ἡμᾶς ποιεῖν καὶ κοινῇ καὶ ἰδίᾳ ἢ ὑμνεῖν τὸ θεῖον καὶ εὐφημεῖν καὶ ἐπεξέρχεσθαι τὰς χάριτας; οὐκ ἔδει καὶ...

Se infatti avessimo la saggezza, avremmo potuto fare qualcosa d'altro sia in pubblico sia privatamente se non lodare la divinità sia celebrarla sia dar luogo alla beatitudine? non potrebbero cantare quando scaviamo, ariamo, mangiamo un inno al dio? o sommo dio, poiché ci ha fornito di questi strumenti grazie a cui poter lavorare la terra; o sommo dio poiché ci ha dato le mani la gola il ventre e ci permise di crescere senza accorgersene e di respirare mentre dormiamo.

Avremmo potuto cantare queste cose una per una e cantare l'inno più grande ed eccellente poiché ha dato a questi la forza di adattarci e di servircene per il cammino della vita. Perché dunque? poiché voi per lo più siete stati resi ciechi non sarebbe stato necessario che qualcuno che avesse occupato questa terra elevasse un canto alla divinità?

infatti che cosa altro posso fare io vecchio e zoppo se non cantare un inno al dio? se per esempio fossi un usignolo farei le cose dell'usignolo, se (fossi) un cigno (farei) le cose del cigno. Ora sono prosatore bisogna che canti un inno al dio.

Traduzione numero 2

Infatti se avessimo accortezza, che altro dovremmo fare comunemente e peculiarmente se non inneggiare alla Materialità, dirne bene e ripercorrerne le grazie?

 Mentre zappiamo, ariamo, mangiamo, non bisognerebbe cantare l'inno alla Materia Immortale?  “Grande è Dio perché ci procurò questi strumenti coi quali lavoreremo la terra; grande è Dio che ci ha dato le mani, l'ingestione dei cibi, i visceri, di crescere a nostra insaputa, di respirare dormendo”.  Questo bisognerebbe inneggiare per ciascuno dei suoi doni e poi inneggiare l'inno più grande e più divino, perché ci diede la facoltà atta alla comprensione ed all'uso metodico di questi doni. E dunque?

 Dacché i più siete ciechi, non deve esserci qualcuno ad assolvere questo ufficio ed a cantare per tutti quell'inno alla Materia Immortale?

Che altro posso io, vecchio zoppo, se non inneggiare a Dio? Se fossi un usignolo farei quel che fa un usignolo; se cigno, un cigno. Ora, sono una creatura logica: bisogna che inneggi alla Materia Immortale.

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