La superbia di Alessandro Plutarco (Versione di Greco)
La superbia di Alessandro
versione greco gymnasion da plutarco
Alessandro, figlio del re Filippo, essendo ancora un fanciullo imparava a suonare la cetra.
Avendolo il maestro esortato a far vibrare una certa corda a tono e qualora chiedeva un brano eseguito sulla cetra “quale differenza c’è” diceva “se io dato che sono il figlio del re, voglia far(ne) vibrare un’altra?” Quello rispondeva che non c’era nessuna differenza per colui che si appresta a regnare, ma molta per colui che vuole suonare per l’arte.
Quando vinse Dario e conquistò il dominio dei persiani, essendo molto superbo per il successo ordinò ai Greci di proclamare lui stesso un dio, certamente in modo ridicolo (cosa veramente ridicola).
Chi decise una cosa, chi un’altra invece gli spartani (sottointeso decisero) così: “Poiché Alessandro desidera essere un Dio, sia un Dio”. Alla maniera spartana secondo il loro usuale costume biasimando la presunzione di Alessandro
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