Prometeo (versione greco Apollodoro)
Prometeo
Autore: Apollodoro
Dal libro gymnasion vol. 1 n. 137 pag 152
Προμηθεύς, ό Ίαπετοΰ υιός, του Τιτάνος, πολλαχή την του Διός όργήν παροξύνει....
Prometeo figlio del Titano Giapeto provoca spesso l'ira di Zeus. Dapprima infatti nel banchetto dove alcune carni (erano state)
richieste da zeus prende per se le parti più belle privando zeus dagli ossi e dal grasso poi all'nsaputa di zeus plasma dall'acqua e dalla terra gli uomini, infine ruba dal cielo il prezioso possedimento degli dei, il fuoco, e lo porta agli uomini.
A causa di questo zeus ordinò a Efesto il corpo di questo inchiodandolo (che lo inchiodò) ad un certo scoglio scosceso tra gli inaccessibili monti del caucaso questo monte è degli sciizi dunque prometeo rimase inchiodato a questa rupe molti anni.
Durante ogni agiorno l'aquila di zeus volando verso di lui divorava il suo fegato che accresceva durante la notte.
Tratta da altro libro di testo:
Προμεθεύς ὁ Ἰαπετοῦ υἰὸς πολλαχῇ τὸν Δία εἰς μεγίστην ὀργήν τρέπει. Πρῶτον μὲν γὰρ ἑν δείπνῳ κελευόμενος ὑπό τοῦ Διὸς τὰ κρέα μερίζειν,...
Prometeo, figlio di Giapeto, spesse volte fa provocare a Zeus una enorme furia. Dapprima poiché gli era stato comandato da Zeus durante un banchetto di razionare le carni, riserva per sè le parti miglore, ma inganna Zeus, celando le ossa con il grasso.
Poi, di nascosto a Zeus, plasma gli uomini dall'acqua e dalla terra. Alla fine, ruba il fuoco, bene assai prezioso degli dèi, dal cielo e lo porta agli uomini.
Per queste ragionii Zeus ordina ad Efesto di inchiodare il suo corpo ad una roccia scoscesa e inaccessibile del monte Caucaso; questo è il monte della Scizia.
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