Violenze dei trenta tiranni nei confronti dei meteci (Versione Lisia)

Violenze dei trenta tiranni nei confronti dei meteci
Autore: Lisia
triakonta

Cefalo, mio padre, fu costretto da Pericle ad andare in questa terra, dove abitò per trent'anni, e né noi né lui offendemmo mai qualcono né fummo mai offesi, ma noi vivevamo (essendo) in democrazia così da non commettere errorii verso gli altri né arrecare torti agli altri.

Dopo che salì al potere il governo dei 30 poiché erano malvagi, essendo malvagi e calunniatori, affermnarono che c'era bisogno di purifocare lo stato dall'ingiustizia e che i restanti cittadini si volgessero alle virtù e alla giustizia, e pour dicendo tali cose osavano non farle, come io parlando prima di tutto riguardo alla mie cose e poi cercherò di farvele ricordare.

Teognide e Pisone affermavano nell'assemblea dei trenta riguardo i meteci che alcuni erano malcontenti della forma di governo:

c'era ujn bellissimo pretesto per fingere di punirli, arricchendosi; affermavano che la città era del tutto impoverita e che il governo aveva bisogno di denaro.

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