Alessandro esorta i suo a superare un ostacolo naturale

Inizio: Vobiscum, inquit, o iuvenes et mei aequales, urbium ante invictarum munimenta superavi ...... Fine: validosque funes parabant

“O giovani e miei coetanei, assieme a voi ho superato le difese di città mai sconfitte prima di me, ho attraversato passi di montagne ostruiti da neve perenne, sono penetrato attraverso le strettoie della Cilicia, ho sopportato senza stancarmi la violenza del freddo dell’India: e ho dato a voi esempi di me e ne ho di vostri.

La rupe che vedete ha un'unica via d’accesso, che i Barbari presidiano; le altre le trascurano: non vi sono sentinelle, se non quelle che guardano il nostro accampamento.

Troverete una strada, se cercherete attentamente gli accessi che portano alla vetta. Nulla la natura ha posto così in alto, che il coraggio non possa scalare. Tentando ciò che altri non hanno avuto l’ardire di tentare, teniamo l’Asia in nostro potere. Portatevi sulla vetta; quando l’avrete presa, mi farete un segnale con drappi bianchi; io, spostando le truppe, distoglierò su di noi l’attenzione del nemico.

Vi sarà un premio per colui che per primo raggiungerà la vetta: dieci talenti; uno in meno riceverà quello che arriverà subito dopo di lui; e così di seguito fino al decimo uomo. So per certo che voi guardiate non tanto alla mia generosità quanto alla mia volontà.”

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