E' felice chi si accontenta di ciò che gli offre il presente

"Sed animus quoque - inquis - voluptates habebit suas". Habeat sane sedeatque luxuriae et voluptatium arbiter; inpleat se iis omnibus, quae...

"Ma anche l'animo – sostieni - avrà i suoi piaceri". Governi  in modo sano e sieda come arbitro della lussuria e dei piaceri;

colmi se stesso di tutte quelle cose, che sono solite allettare i sensi, poi rivolga l'attenzione alle cose passate e memore dei piaceri andati in disuso esulti per i passati trascorsi e incomba già sugli eventi futuri e disponga le proprie speranze e, mentre il corpo giace nel presente nutrimento che fa ingrassare, anticipi i pensieri agli eventi futuri:

per questo motivo mi sembrerà più misero, perché è follia passare in rassegna i mali per i beni. Nessuno è felice senza l'equilibrio fisico e spirituale e non esiste un sano, da cui sono agognate le cose future come ottime.

È dunque beato il giusto di giudizio; è beato chi è amico delle proprie cose e si accontenta delle cose presenti, qualunque siano; è beato colui, a cui la ragione affida ogni carattere delle proprie cose.
(By Maria D. )

Versione tratta da Seneca, De vita beata

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