A Cartagine da Didone

Aeneas Tyriorum oppidum longe vidit et mirabundus stetit: Tyriorum alii ducebant muros, alti portum effodiebant, alii alia faciebant....

Enea vide da lontano la città di Tiro e stette immobile pieno di stupore: alcuni fra i gli abitanti di Tiro innalzavano le mura, altri rovistavano il porto, altri facevano altre cose. Al centro della città c'era un bosco piacevole per l'ombra e qui la regina Didone aveva fondato un tempio alla dea Giunone.

Enea protetto dalla nebbia giunse al tempio vide la regina e se ne innamorò subito infatti vide raffigurate nel tempio alcune battaglie e guerre Troiane. Mentre Enea vedeva la rovina di Troia e ne rimaneva stupito e rimaneva atterrito fisso sullo spettacolo, la bella regina si avvicinò al tempio con la folla degli abitanti di Tiro. Vennero condotti dinanzi alla regina Sergesto Cloanto Iloneo ed altri Troiani: Enea rimase stupito perché pensava che quellifossero morti a causa della tempesta.

Ilioneo disse alla regina: "o regina con l'aiuto degli dèi costruisci una nuova città: noi siamo Teucri e giungiamo miseri alla tua città abbi riguardo per i naufraghi e rivolgi l'attenzione alla nostra rovina". La regina rispose a Ilioneo: "annullate la paura, Teucri, mettete da parte le preoccupazioni.

Anche noi conosciamo le miserie. Presterò soccorso ai Teucri e li lascerò andare indenni." Enea rinfrancato dalle parole della regina uscì fuori dalla nebbia, si fermò e fu visto chiaramente nel suo splendore: la regina rimase sbalordita. (by Maria D.)

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