Abilità del banchiere Pizio nel raggirare i clienti - Pizio prepara la sceneggiata ai danni di Canio

C. Canius, eques Romanus nec infacetus et satis litteratus, sed bonus ac credulus, cum se Syracusas negotiorum causa contulisset,...

C. Canio, un cavaliere romano che non era privo di spirito e che era sufficientemente colto ma buono e credulone, essendosi recato a Siracusa per affari, andava dicendo di voler comprare alcuni giardinetti vicini al mare, dove potesse invitare gli amici e dove svagarsi senza disturbatori.

Dopo che fu sparsa la voce di questa cosa, un certo Pizio, che a Siracusa faceva il banchiere, gli disse che egli non aveva giardini da vendere, ma che a Canio, qualora lo volesse, era permesso di fare uso dei suoi giardini, e contemporaneamente, lo invitò a cena nei suoi giardini per il giorno successivo.

Dopo che Canio ebbe promesso che sarebbe andato, Pizio che, in quanto banchiere, in città era popolare presso tutte le classi sociali, fece venire a sé certi pescatori, e chiese loro di pescare, il giorno dopo, davanti ai suoi giardini, e disse cosa voleva che essi facessero.

Canio, il giorno successivo, si recò alla cena; il banchetto era stato preparato da Pizio sontuosamente, un gran numero di barche era davanti ai (loro) occhi, e ciascuno portava, a turno, ciò che aveva pescato (lett. preso); i pesci venivano scaricati davanti ai piedi di Pizio.
(By Vogue)

Versione tratta da Cierone

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