Abitudini di vita dell'imperatore Claudio

Convivia agitavit et ampla et assidua ac fere patentissimis locis, ut plerumque sesceni simul discumberent....

Preparava grandi e frequentati banchetti per lo più in luoghi molto accessibili dove spesso erano riuniti insieme seicento commensali.

Avidissimo in qualunque momento e in qualsiasi luogo di cibo e divino, una volta riconoscendo e colpito nel foro di augusto dall'odore del pranzo, che era stato preparato ai salii nel vicino tempio di Marte, abbandonato il tribunale salì presso i sacerdoti e pranzò insieme con loro. Non si allontanava mai temerariamente dal triclinio se non saziato e impregnato di vino, in modo tale che subito a lui supino e che giaceva durante il sonno veniva applicata una pinza in bocca affinché lo stomaco fosse svuotato.

Era di sonno brevissimo. Infatti spesso vigilava prima di mezzanotte, tanto che tuttavia durante il giorno talvolta si addormentava nell'espletare il diritto, e a stento era svegliato dagli avvocati che alzavano volutamente la voce. Era proprio di una libidine smodata verso le donne, totalmente esente dalla natura virile.

Giocava molto desiderosamente ai dadi, grazie alla cui arte scrisse anche un libro, era solito giocare anche durante la passeggiata, sistemata la vettura e il tavoliere in modo tale che il gioco non venisse scompigliato.

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