Abitudini imperiali
Augustus, quia homo erat tenui valetudine et suum corpus neque frigora neque aestus facile tolerabat,... in expeditione et agmine equo raro lectica assidue vectus est.
Augusto, poiché era un uomo di debole salute ed il suo corpo non sopportava facilmente né il freddo né il caldo, effettuava viaggi lenti e a piccole tappe, in lettiga e sempre di notte; ma navigava volentieri.
Cesare era esperto di armi e molto resistente alla fatica. Nella schiera avanzava talvolta a cavallo, spesso a piedi.
Una volta effettò lunghi tragitti con una rapidità incredibile, e senza bagagli, con un carro a nolo, percorse molte migliaia di passi in un giorno solo. Quando i fiumi ostacolavano la marcia, li attraversava nuotando o, dopo che aveva gonfiato otri, veniva trasportato fino all'altra riva. Domiziano era insofferente alla fatica, non passeggiava mai senza motivo a piedi per la città;
durante una spedizione e nella schiera di rado andò a cavallo, costantemente sulla lettiga. (da Svetonio)
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