Addio di Enea alla moglie e alla patria

Aeneas, uxorem suam quaerens, per urbem ibat furens; quae apparuit et repente vir simulacrum atque umbram infelicis Creusae vidit....

Enea, cercando sua moglie, andava furente per la città; ella apparve e improvvisamente il marito vide il simulacro e l'ombra dell'infelice Creusa.

Questi rimase stupefatto e la voce si attaccò alla gola. Creusa gli disse così: "Sopporta queste cose con animo sereno, dolce marito! Queste cose non avvengono senza il volere degli dèi; non ti è consentito di portare da lì Creusa come compagna: quel signore dell'Olimpo non permette ciò. Ma dopo un lungo esilio e il molto errare, giungerai alla terra di Esperia, dove tra i fertili terreni arativi scorre il Tevere: lì avrai cose liete il regno la reggia e una moglie.

Ed ora stammi bene e custodisci l'amore del comune figlio". Non appena ebbe pronunciato tali parole, quella abbandonò Enea che piangeva e che desiderava dire molte cose e si allontanò. Così quello, trascorsa la notte, Rivide finalmente i compagni e trovò che affluiva una grande quantità di nuovi compagni, uomini, donne, giovani e anziani, tutti pronti all'esilio.

I Greci occupavano tutte le porte, non c'era alcuna speranza d'aiuto; enea, dunque, si arrese e, sollevando il genitore, fuggì velocemente. E così, il pio enea vagò esule nell'altro mare con i compagni il figlio e i Penati.
(By Maria D. )

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