Admeto e Alcesti
Iuppiter, iratus quia Apollo Cyclopes arcu suo et sagittis venenatis ... Alcestim morti eripuit et Admeto sospitem reddidit.
Giove, adirato perchè Apollo con il suo arco e con frecce avvelenate aveva ucciso i ciclopi, obbligò il dio a servire Admeto, re della Tessaglia, per un anno e a condurre al pascolo le pecore.
Admeto accolse benevolmente Apollo e lo trattò con grandissimo rispetto nelle calamità. Per questo, quando cadde in una grave malattia, ricevette da Apollo un dono grande.
Infatti il dio disse al re: "Eviterai l'imminente pericolo, se un altro accetterà spontaneamente la morte al posto tuo". Admeto ottemperò alla deliberazione del dio e chiese al vecchio padre e alla madre, ma essi respinsero le preghiere del figlio, poiché erano avidi di vita e volevano evitare la morte. La sola moglie Alcesti, era pronta a morire giovanissima al posto del marito.
Il giorno fatale era ormai giunto e la sventurata moglie salutava i figlioletti tra pianti e lamenti, quando all'improvviso giunse Ercole, sottrasse Alcesti alla morte e la restituì sana e salva ad Admeto.
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