Alcibiade e lo scandalo delle Erme

Bello Peloponnesio Alcibiadis consilio atque auctoritate Athenienses bellum Syracusanis indixerunt; ut hoc bellum duceret, ipse dux delectus est, duo praeterea collegae dati, Nicia et Lamachus....

Durante la guerra del Peloponneso, per decisione ed ordine di Alcibiade, gli Ateniesi dichiararono guerra ai Siracusani; per guidare questa guerra fu scelto come comandante egli stesso, e gli furono dati inoltre due colleghi, Nicia e Lamaco.

Quando questa guerra  fu preparata, durante la notte le Erme, che erano nella città di Atene furono abbattute eccetto una, che si trovava di fronte alla porta di Andocide. Poichè era chiaro che il fatto (ciò) fosse avvenuto non senza un grande consenso di molti, un grande timore si infuse nella moltitudine, poiché all'interno della città si affacciava una forza  inaspettata che desiderava opprimere la libertà del popolo.

Questo (sospetto ) sembrava concentrarsi soprattutto su Alcibiade, per il fatto che egli veniva considerato sia più potente, sia più grande di un privato cittadino. Infatti, con la generosità aveva sconfitto molti, e con l'attività forense ne aveva resi suoi anche di più.

Per questa ragione egli manteneva su di sé gli occhi di tutti, e  nessun uomo all'interno della cittadinanza si stimava pari a lui. E così gli Ateniesi verso di lui non avevano solo una grande speranza ma anche il timore poichè egli poteva sia nuocere sia essere utile.
(by Vogue)

Versione tratta da Cornelio Nepote

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