Alessandro e gli ambasciatori persiani
Alexander, cui a posteris cognomen "Magnus" inditum est, iam puer ingenio acri erat. Artaxerxes, rex Persarum... Affirmabant autem puerum illum sibi maximam admirationem movisse.
Alessandro, al quale fu dato dai posteri il soprannome di "Magno/Il Grande", già da fanciullo era d'ingegno vivace.
Artaserse, re dei Persiani, inviò un tempo degli ambasciatori da suo padre, per fare un trattato. Egli allora era assente dalla patria; infatti combatteva con alcune popolazioni dei Traci, che avevano provocato una ribellione.
Alessandro al quale furono condotti gli ambasciatori, li invitò a cena. Allora ebbe delle conversazioni con loro, chiedendo quali popoli avesse in (suo) potere il re dei Persiani, cosa potesse con le truppe di fanteria, di cavalleria e marittime, che sostegni di guerra avesse, chi fosse a capo della flotta, quando fosse lontana Susa dal mare, e altre cose di questo genere.
Gli ambasciatori risposero quanto poterono a quelle cose che egli aveva chiesto. Sostenevano inoltre che quel ragazzo aveva suscitato in loro grandissima ammirazione.
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