Annibale attraversa le Alpi - versione latino

Annibale attraversa le alpi
versione latino MAIORUM LINGUA pg. 107

Hannibal, Carthaginiensium dux, ost longum et difficile iter per Pyrenaeos montes et regionem Gallicam, ad Alpes pervenit cum multis militibus atque elephantis....

da altro libro

Hannibal minor quinque et viginti annis natus imperator factus proximo triennio omnes gentes Hispaniae bello subegit, Saguntum, foederatam civitatem, vi expugnavit, tres exercitus maximos comparavit....

Hannibal, Carthaginiensium dux, post longum et difficile iter per Pyrenaeos montes et regionem Gallicam, ad Alpes pervenit cum multis militibus atque elephantis....

Annibale, comandante dei cartaginesi, dopo un lungo e difficoltoso viaggio tra i monti Pirenei e la regione Gallica, arrivò alle Alpi con molti soldati e elefanti.

Una grande abbondanza di navi era sui molti molto alti e tutti i soldati stanchi per le dure fatiche, trepidavano per le nuove difficoltà e pericoli.

Allora Annibale mostrò ai soldati le ricchezze dell'italia e ricreò gli animi turbati, dopo diede il segnale della partenza, i soldati obbedirono al segnale del comandante, ma per le difficoltà delle rocche molti uomini trovarono la morte nel tragitto, gli elefanti e le giumenta con i pesi precipitarono nelle voragini.

Già tutti disperavano della salvezza e con ingenti clamori deploravano la loro sorte. Tuttavia i monti furono meno aspre la via più facile fino a che giunsero ai campi aperti.

da altro libro

Annibale, divenuto a meno di venticinque anni d’età comandante supremo, nel triennio successivo sottomise con le armi tutti i popoli della Spagna, espugnò con la forza Sagunto, città alleata con i Romani, allestì tre potenti eserciti.

Di questi ne mandò uno in Africa, lasciò il secondo in Spagna con il fratello Asdrubale, condusse con sé in Italia il terzo. Valicò i monti Pirenei; dovunque passò si batté con tutti gli abitanti (del luogo); non si lasciò indietro nessun popolo se non dopo averlo vinto.

Dopo che giunse presso le Alpi, che separano l’Italia dalla Gallia e che nessuno giammai aveva valicato con un esercito prima di lui eccetto Ercole Graio (per questo motivo questo valico si chiama oggi Graio), massacrò le popolazioni alpine che cercavano di impedire il passaggio, schiuse valichi, tracciò strade, fece sì che un elefante equipaggiato potesse passare lì dove prima un solo uomo senz’armi a stento avrebbe potuto arrampicarsi. Condusse le truppe per questa via e giunse in Italia

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