Antichi costumi matrimoniali e un curioso presagio

Mulieres quae antiquitus uno contentae matrimonio fuerant corona pudicitiae, cum maiores nostri exstimarent multorum matrimoniorum experientiam quasi legitimae intemperantiae signum esse....

Queste donne anticamente erano state limitate ad un sol matrimonio con la corona della pudicizia, poiché i nostri antenati ritenevano che l'esperienza di molti matrimoni fosse il segno di una per così dire legittima intemperanza.

Nessun ripudio si frappose tra il marito e la moglie dalla fondazione della città di Roma fino a centocinquant'anni. In verità Sp. Carvilio per primo abbandonò la moglie a causa della sterilità. Egli, pur se era spinto da una sostenibile ragione, non evitò la critica, per il fatto che ritenevano che nemmeno il desiderio dei figli dovesse essere preposto alla fede coniugale.

Secondo un antico costume i presagi nuziali venivano chiesti spesso a notte fonda. Una fanciulla, essendo rimasta a quello scopo per molto tempo nel tempietto e dato che non si udiva alcuna voce congruente con il proposito, spossata dal lungo indugio della posizione, chiese alla zia materna Cecilia di accomodare per se stessa la posizione sulla sedia.

Ella avendo detto: "io in verità ti concedo volentieri il mio posto". il detto scaturito dall'indulgenza procedette verso la realizzazione (ciò che era stato detto scaturito dall'indulgenza si compì): infatti la zia materna dopo poco tempo morì e suo marito sposò la fanciulla.(by Maria D.)

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