Archimede vittima dell'eccessiva concentrazione nei suoi studi

Archimedis fructuosam industriam fuisse dicerem, nisi fama esset eandem ei mortem dedisse....

Direi che l'ingegnosità di Archimede fu fruttuosa, se non fosse che la stessa fama gli avesse procurato la morte.

Infatti, essendo stata conquistata Siracusa, il console Marcello, ammirando le meravigliose invenzioni di costui, anche se sembrava che i Romani erano stati ostacolati a lungo dalla sua ingegnosità, tuttavia aveva ordinato ai suoi soldati di non violare quell'insigne uomo. Pensava infatti che, se avesse preservato Archimede, avrebbe avuto tanta gloria, quanto avesse avuto nella vittoria.

Tuttavia avvenne la cosa avversa. Infatti, mentre Archimede tracciava a terra molto attentamente le forme geometriche, un soldato, che non lo conosceva e, sopraggiunse per cercare il bottino, gli chiese chi mai fosse. Archimede gli rispose, intento esageratamente alla propria ricerca, non indicò il proprio nome, ma chiese che le sue figure, tracciate sulla terra, non fossero rovinate.

Allora il soldato si accese di tanta ira, da estrarre la spada dal fodero, e trafiggere il dottissimo uomo. Così gli fu evidente che l'eccessivo zelo della scienza e della ricerca fu per lui causa di gloria, ma anche della morte.
(By Maria D. )

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