Arione e il delfino

Cum Arion citharoedus ex Italia Corinthum navigaret, nautae, eius pecuniae cupidi, poetam necare statuerunt....

Mentre (cum narrativo vedi il video della regola link sotto la versione) il citaredo Arione navigava a Corinto dall'Italia, i marinai, desiderosi del suo denaro, decisero di uccidere il poeta.

Quando (cum narrativo) Arione capì ciò, disse loro: "Per non perdere la vita (lett. affinché io non perda la vita - proposizione finale vedi video spiegazione della regola link sotto la versione) ho intenzione di darvi il denaro e le altre mie cose". Ma poiché i marinai avevano intenzione di ucciderlo in ogni caso, egli li pregò lo stesso affinché (ut + cong. prop. finale) 

prima di andare incontro alla morte gli permettessero di suonare la cetra (fides, fidis al plurale "cetra") . Dopo aver ottenuto (cum narrativo) ciò e aver suonato in modo assai soave, Arione si gettò in mare. Ma un delfino improvvisamente s'immerse al di sotto di lui che galleggiava,  se lo pose sul dorso e lo trasportò fino al Tenaro. Quando poi giunse (cum narrativo) a Corinto, Arione raccontò il fatto (rem)  al re e costui chiese (quaero) [notizie] su Arione ai marinai che nel frattempo erano erano approdati al porto.

Quelli  gli risposero che lui (Arione) conduceva una vita assai beata in Italia, ma nel corso di queste parole apparve Arione in persona (ipse). E così gli infidi marinai scontarono con la vita il misfatto. (Traduzione by Anna Maria Di Leo)

Qui la regola del cum narrativo - spiegazione video
Qui la preposizione finale e gli usi del congiuntivo - spiegazione video

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