Astuzia di un sacerdote Romano

Cuidam patri familiae in agro Sabino mirae magnitudinis et eximiae formae quaedam vacca nata est....

Ad un padre di famiglia, nell'agro Sabino nacque una vacca di straordinaria grandezza e di singolare bellezza.

Durante un sogno gli fu dato questo oracolo: "Quel popolo [costruzione dativo di possesso: a quel popolo sarà...], del quale un cittadino avrà sacrificato con le sue mani a Diana quella mucca, avrà il potere assoluto". Il padrone contento di quel vaticinio portò a Roma con moltissima fretta la mucca e la mise dinanzi all'altare di Diana sull'Aventino, per dare ai Sabini con quel sacrificio il comando del genere umano;

raccontò il fatto ad un sacerdote Romano. L'astuto sacerdote gli ordinò prima di purificare le mani nel vicino fiume.

Invece, mentre il Sabino scendeva al Tevere, lui sacrificò subito la mucca; così, con il furto del sacrificio, diede ai suoi concittadini il dominio, e a se stesso la gloria.

Versione tratta da Valerio Massimo

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