Avidità di Vespasiano - versione latino e traduzione

Avidità di Vespasiano
versione di latino dal libro Officina Latinitatis
inizio: Olim minister imperatorem Vespasianum precabatur...
fine: nam ille nunc frater meus est.

Una volta un domestico pregava l'imperatore Vespasiano affinché affidasse un certo compito a un suo amico, e diceva che quello gli era caro come un fratello.


Vespasiano allora, sospettando che da questo fatto ne sarebbe venuto profitto al domestico, richiamò l'uomo, il domestico lo consegnò e venne interrogato su cosa avesse promesso al servo. Quello indugiò, sapendo che l'imperatore fosse avido e severo, infine ammise che lui aveva promesso un'ingente quantità d'oro. Allora Vespasiano:

<< A me >>disse<< Dai quel denaro che hai promesso all'amico e avrai l'incarico>>.
Quello che temeva la pena, si rallegrò delle parole dell'imperatore, pagò il denaro e ebbe l'incarico. Il giorno dopo venne il domestico e avendo raccontato dell'incarico dell'amico, questo rispose all'imperatore che quello aveva già avuto l'incarico:

<> disse<< Ti esorto affinche tu chieda d'ora in poi un altro fratello: infatti attualmente è mio fratello>>.

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