Baldanza e ferocia dei Romani a Creta - versione latino Nova officina

Baldanza e ferocia dei Romani a Creta
versione di latino e traduzione
dal libro nova officina

Romani bellum Cretae indixerunt quia illa civitas auxilium Mithridati miserat. In eo bello tanta fuit Romanorum temeritas et fiducia victoriae ut ad bellum maiorem copiam catenarum quam armorum portaverint ut captivos hostes ligarent.

Sed exitus primi proelii longe dissimillimus fuit. Nam Cretenses, cum plurimas naves hostium intercepissent, captivorum corpora velis religaverunt ac funibus suspenderunt. Sic ad insulam suam velificaverunt et in portus suos maximo triumpho intraverunt. Consul Metellus postea cum nova classe pervenit et omnis insulae urbes et castella ferro ignique vastavit. Post hanc victoriam tanta fuit Metelli saevitia ut plurimi incolae veneno se necarent ne in manus tam feri victoris venirent.

Senatus tamen tantum neglexit ius gentium ut Metelli saevitiam non curaverit et ei cognomen Creticum dederit.
I Romani proclamarono guerra a Creta perché quella città aveva mandato aiuto a Mitridate. In quella guerra tanta fu la leggerezza dei Romani e la fiducia della vittoria che avevano portato alla guerra un maggior numero di catene che di armi per legare i prigionieri nemici. Ma l'esito del primo combattimento fu di gran lunga diverso. Infatti i Cretesi, avendo intercettato molte navi dei nemici, legarono alle vele i corpi dei prigionieri e li sospesero con funi. Così navigarono verso la propria isola ed entrarono con grande trionfo nel proprio porto.

Il console Metello giunse in seguito con una nuova flotta e mise a ferro e fuoco le città di tutta l'isola e le roccaforti. Dopo questa vittoria tanto fu la crudeltà di Metello che molti abitanti si uccisero con il veleno per non andare nelle mani del feroce vincitore. Il senato tuttavia tanto trascurò il diritto della gente che non si curò della crudeltà di Metello e gli diedero il cognome di "il Cretico".