Camillo consiglia i senatori sul modo di trattare i popoli latini sconfitti

Priusquam comitiis in insequentem annum consules rogarent, Camillus de Latinis populis ad senatum rettulit atque ita disseruit: «Patres...

Prima che i consoli chiedessero i comizi per l'anno successivo, Camillo riferì al senato in merito ai popoli latini e dissertò così: "Padri proscritti, la guerra che abbiamo compiuto contro i Latini, è giunta già da tempo alla fine grazie alla benignità e alla virtù dei soldati.

Gli eserciti dei nemici sono stati distrutti presso Pedo e Astura; tutte le città latine e Anzio dei Volsci sono state o conquistate con la forza o ricevute in resa e sono tenute grazie ai vostri presidi.

Resta una decisione, dato che le loro sedizioni ci sollecitano più frequentemente, dovremmo tenerli in qualche modo tranquilli con la pace. Gli dèi immortali vi resero potenti di questo consiglio così che, sia se sia poi il Lazio o non lo sia, lo posero nelle vostre mani; e così potete preparare per voi la pace per sempre o con le crudeltà o con il perdono. Considerate se volete deliberare verso questi in resa e sconfitti, distruggere tutto il Lazio, creare vasti deserti o se, in base all'esempio degli antenati, aumentare la potenza romana e accogliere in città gli sconfitti.

Certamente questo è un impero di gran lunga molto solido, in cui gli obbedienti gioiscono. Sta a voi decidere se ciò che desiderate sia ottimo per voi e per lo stato oppure no"

Versione tratta da Livio

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