Catone pronuncia un elogio dell'agricoltura

Initio veris in iis vitis partibus quae a putantibus relictae sunt exsistit ea quae gemma dicitur; a qua oriens uva se ostendit, quae, et...

Al principio della primavera in quelle parti della vite che dai potatori sono lasciate spunta quella cosa che è definita gemma;

si rivela l'uva che ha origine da essa, la quale, crescendo sia grazie all'alimento del terreno e al calore del sole, inizialmente è molto acerba, poi quando matura diviene dolce e, rivestita di tralci, non mancherà del clima temperato e sarà protetta dagli ardori del sole. Non c'è nessun frutto più piacevole e più bello di questa.

In verità mi diletta non solo la sua utilità, ma (anche) lo stesso aspetto: gli ordini dei sostegni della vite, il legare insieme le punte dei pali, la legatura della vite (al suo sostegno) e la propagginazione dei tralci. Non occorre che descriva le irrigazioni, le zappature e e la seconda zappatura del campo, grazie a cui la terra viene resa più feconda. Ho descritto tutte queste cose in quel libro che ho composto  sugli argomenti rustici; di cui il dotto Esiodo non fece neppure menzione quando scrisse il De Agricultura.

Ma Omero, che visse molti secoli prima, presenta Laerte, che, coltivando le viti e i campi, leniva la nostalgia del figlio Ulisse.
(By Maria D. )

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