Cesare respinge l'assalto di Achilla

Cesare respinge l'assalto di Achilla Versione di latino di Cesare

Erant cum Achilla ingentes copiae, milia enim XX in armis habebat. Eae copiae constabant ex Gabinianis militibus, qui iam in consuetudinem...

Erano con Achilla ingenti truppe, infatti aveva ventimila in armi. Le sue truppe erano composte dai soldati Gabiniani, che già erano venuti alla consuetudine di vita e licenza Alessandrina e che avevano appreso il nome e la disciplina del popolo romano e che avevano spostato donne da cui avevano avuto molti figli.

Qui si aggiungevano uomini riuniti da predoni e ladri della provincia di Siria e Cilicia e delle regioni confinanti. Molti inoltri erano convenuti esuli condannati alla pena capitale.

Vi erano inoltre duemila cavalieri. Tutti avevano partecipato a lungo alle molte guerre di Alessandro, avevano condotto al regno il padre Tolomeo, avevano ucciso i due figli di Bibulo, avevano fatto guerra in Egitto. Questi avevano l'uso dell'arte militare, confidando nelle loro truppe. Disprezzando la povertà dei soldati di Cesare (Achillas) occupava Alessandria eccetto quella parte di città che Cesare teneva con i soldati.

Nello stesso tempo si combatteva al porto e portò la cosa alla massima (cerca dimicationem). Si combatteva in molti luoghi. Ma Cesare ottenne la cosa e incendiò tutte le navi e le restanti che erano nei quartieri navali.

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