Combattimento tra Cesare e i Germani
Postridie eius diei Caesar, in planitie triplici instructa acie, usque ad hostium castra accessit....
L'indomani di quel giorno Cesare, istruita in pianura una triplice schiera, si accostò fino all'accampamento dei Nemici.
Allora i Germani fecero appunto uscire necessariamente le loro milizie dall'accampamento. Lo stesso Cesare intraprese la battaglia dall'ala destra. Quando i nostri, dato il segnale, attaccarono con impeto contro i nemici, allora improvvisamente e velocemente balzarono innanzi i nemici. Abbandonate le armi da getto, si combattè corpo a corpo con le spade fino a mezzogiorno.
I Germani, realizzata una falange, raccolsero gli attacchi delle spade. Molti nostri soldati tuttavia saltarono nelle falangi e ferivano i nemici dall'alto in basso. Dopo che l'esercito schierato a battaglia dei Germani fu urtato dall'ala sinistra e fu gettato in fuga, i nemici incalzavano con la moltitudine dei loro il nostro esercito schierato a battaglia dall'ala destra. Quando Publio Crasso, maestro dei cavalieri, si rese conto di ciò, inviò la terza schiera in sostituzione dei nostri che erano affaticati.
Così la battaglia fu reintegrata e i Germani, ormai senza alcuna speranza di salvezza, si voltarono indietro e non rinunciarono a fuggire prima che giungessero presso il fiume Reno. (by Maria D. )
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