Come fare di un bambino un valido studente

Primum de filio pater spem quam optimam capiat: ita diligentior a principiis fiet....

Inizialmente il padre dovrebbe nutrire in merito al figlio una più che possibile ottima speranza: diventerà fin dall'inizio più diligente.

Infatti a tutti è stata concessa la forza di apprendere: in verità quelli che apprendono le minime cose, sono pigri, non inetti. Infatti potresti trovare parecchi e agevoli nell'immaginare pensando e pronti ad apprendere; in verità gli ottusi e gli incapaci furono molto pochi. L'argomento (la sostanza), che brilla nei fanciulli è la speranza di moltissime cose: quando questa muore con l'età con l'età, è chiaro che non è venuta meno la natura ma la cura (la dedizione).

L'uno giustamente sovrasta l'altro per l'ingegno: concedo, ma mando più o meno ad effetto: non si trova nessuno che non ottenga nulla con lo zelo. Colui che abbia distinto ciò, direttamente quando sarà diventato genitore, impiegherebbe la massima dedizione per la speranza del futuro oratore. Prima di tutto che le nutrici non abbiano un linguaggio scorretto (dativo di possesso): il fanciullo ascolterà inizialmente queste, tenterà imitando di riprodurre le loro parole.

Siamo infatti per indole molto tenaci di quelle cose che percepiamo con gli animi rudi: come i colori delle lane, a cui quel semplice candore fu mutato, non possono essere purificati.
(By Maria D. )

Versione tratta da Quintiliano

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