Come non ammirare Archia?

Quotiens ego hunc Archiam vidi, iudices, cum litteram scripsisset nullam, magnum numerum optimorum versuum dicere ex tempore!...

Quante volte io ho visto quel famoso Archia, giudici, senza aver scritto neppure una lettera dell'alfabeto, proclamare un gran numero di versi a seconda della circostanza!

Avendoli scritti in verità accuratamente e con riflessione, constatai che questi venivano apprezzati così, da pervenire alla lode degli antichi scrittori. Io non dovrei apprezzarlo? Non dovrei ammirarlo?

(congiuntivi dubitativi) Non dovrei reputare di doverlo difendere con ogni argomentazione? E ho appreso dagli uomini più importanti ed eruditi quanto segue, che gli studi e le dottrine delle altre cose si basano sui precetti e sull'arte: è evidente che il poeta vale grazie alla stessa natura, ed è eccitato dagli impeti della mente, ed è infiammato per così dire da un certo spirito divino.

Per tale motivazione quel nostro Archia definisce a suo diritto i poeti santi, perché sembra che ci siano stati affidati come se fossero un qualche dono e regalo degli dèi.
(By Maria D.)

Versione tratta da Cicerone

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