Confutazione della risposta di Traiano sui cristiani
Plinius Secundus, cum provinciam regeret, damnatis quibusdam Christianis,
Plinio secondo, reggendo la provincia, condannati alcuni cristiani, tuttavia turbato dalla stessa moltitudine, consultò allora l'imperatore Traiano su cosa dovesse fare. Frattanto addusse come prova, oltre all'ostinazione dei cristiani di non fare sacrifici, (il fatto)
di non aver scoperto nient'altro in merito ai sacramenti di costoro, che le adunanze prima del giorno per cantare a Cristo come ad un Dio e per confederare la disciplina: proibivano l'omicidio, l'adulterio, la frode, la perfidia e tutte le altre scelleratezze.
Allora Traiano rispose per iscritto che non bisognava ricercare tali uomini, ma occorreva tuttavia che fossero puniti. Mi sembra che tale sentenza sia stata stravolta dalla necessità, dice che non bisognava ricercare questi stessi come innocenti e ordina che bisogna punirli come colpevoli. Se li condanni, perché non li cerchi pure? Se non li cerchi, perché non li assolvi pure? È stata sorteggiata per tutte quante le province la guardia militare per ricercare i ladroni; ogni uomo è un soldato contro i responsabili di lesa maestà e dei nemici pubblici.
Non è permesso che venga ricercato un solo cristiano, è lecito che sia denunciato, come se l'indagine stesse per fare altro piuttosto che la denuncia.
(By Maria D. )
Versione tratta da Tertulliano
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