Conviene che ciascuno sopporti la parte di mali che gli tocca in sorte

Solon, cum ex amicis quendam graviter maerentem videret, in arcem perduxit hortatusque est ut per omnes subiectorum aedificiorum partes oculos circumferret....

Solone, vedendo uno degli amici che si addolorava, lo condusse sulla rocca e lo esortò a volgere lo sguardo intorno a tutte le zone degli edifici che erano al di sotto.

Nel momento in cui si accorse di questa cosa disse: "Pensa ora fra te e te quanti molti lutti ci sono stati un tempo e oggi si riversano sotto questi tetti e ce ne saranno nei secoli successivi smetti di piangere i fastidi umani come propri". Con questa consolazione dimostrò che bisognava compatire le città come recinti di stragi umane.

Egli stesso annuiva se tutti quanti gli uomini si riunissero in un unico luogo, sarebbe avvenuto che avrebbero preferito deportare i propri mali a casa che portare la propria porzione dal comune mucchio delle miserie.

Dunque non occorre che noi giudichiamo intollerabili quelle cose che sopportiamo fortuitamente.
(By Maria D. )

Versione tratta da Valerio Massimo

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