Coriolano, esempio di antica virtus

Marcia gens multos excellentissimos viros Romae dedit; in eis Ancus Marcius fuit, Numae filiae filius, qui post Tullum Hostilium regnavit....

La gente Marzia diede a Roma molti uomini eccellentissimi; tra questi vi fu Anco Marzio, figlio della figlia di Numa Pompilio, il quale regnò dopo Tullo Ostilio.

Anche Gneo Marzio Coriolano, orfano di padre e cresciuto dalla madre vedova, fu molto forte e insigne: spesso gli uomini molto stolti guardano dall'alto in basso uomini privi dei genitori e pensano che questa condizione sia causa di corruzione perché, secondo il loro giudizio, questi giovani senza la guida dei genitori vivono troppo liberamente.

Ma Cn.Marzio ebbe una forza d'animo maggiore rispetto ai coetanei e lo condusse alla massima gloria. Veramente l'impeto dell'ira di costui e il desiderio di litigi dispiacevano spesso al popolo: infatti molti, anche se lodavano la temperanza di Marzio, la giustizia, l'ammirevole coraggio, la massima pazienza, la suprema costanza, tuttavia lo odiavano perché pubblicamente si offriva tanto molesto quanto odioso.

A quei tempi i Romani consideravano molto più vili il culto e l'umanità rispetto al nostro tempo: i Romani esercitavano il valore in guerra, non nelle lettere. Pertanto Cn.Marzio fu più adatto alla tattica militare che all'arte retorica.
(By Maria D)

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