Crisi dinastica in Numidia: richiesta d'aiuto di Aderbale ai Romani
Adherbal litteras Romam misit, quarum sententia haec fuit: «Non mea culpa saepe ad vos nuntios mitto, patres conscripti, sed vis Iugurthae subigit....
Aderbale inviò una lettera a Roma, il cui contenuto fu il seguente: "Non per colpa mia vi ho inviato spesso messaggeri, padri coscritti, ma m'indusse la forza di Giugurta.
Infatti quello ha tanta brama del mio impero che preferisce il mio sangue ad ogni cosa. Non permetterete ciò. Infatti inizialmente ha ucciso Iempsale, mio fratello, poi mi ha cacciato dal regno paterno.
Veramente ora tiene il vostro regno con le armi: assedia me, che voi mi avevate posto come comandante sui Numidi.
Voi potreste essermi d'aiuto. Non parlo invano: la mia miseria rende fiducia a queste parole. Ora vi prego di salvarmi. Provvedete come volete al regno della Numidia, che è vostro".
Versione tratta da Sallustio
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