De Urbis conditore

Vetus poeta sic canit: O Romule, vir summae virtutis, per te Urbs condita est!...

Il vecchio poeta canta così: " O Romolo uomo di grandissima virtù, Roma fu fondata per te! Non solo avevi ampliato il numero dei cittadini con l'invasione dei popoli confinanti e con il rapimento delle sabine, avevi edificato nuove abitazioni, avevi creato il senato, avevi aumentato i guadagni dei campi con i frutti ma hai anche colmato tutti i nemici con la paura. Infatti quando improvvisamente i Fidenati invasero il campo romano e con un primo attacco occuparono molti luoghi, hai subito condotto fuori tutte le truppe.

Dopo che collocarono una parte dell'esercito in posizione pronto all'imboscata,  avanzasti con la restante parte delle milizie e con tutta la cavalleria; poi hai simulato la fuga ed hai trascinato i nemici verso il luogo dell'imboscata. Subito balzarono fuori (evolavere = evolo perfetto terza plurale) i fanti Romani mentre i cavalieri colpivano i fianchi dei nemici.

I Fidenati con frecce e con giavellotti (veru, verus) combatterono con grande violenza (pugnavere = perfetto 3a plurale), ma non tollerarono l'assalto nemico; così hai vinto in breve tempo il combattimento, uomo (vocativo) abile e comandante valoroso.

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