Dei e numi
Apud antiquos Romanos non solum publice sed etiam privatim in nihil gerebatur nisi prius auspiciis sumptis, quod - ut ii putabant - voluntate numinum deorumque omnia humana gubernantur atque reguntur....
Presso gli antichi Romani non solo pubblicamente ma anche privatamente non veniva compiuto alcunché a meno che non fossero stati presi prima gli auspici.
Per il fatto che, come questi ritenevano, tutte le cose umane erano regolate e rette dal volere dei numi e degli dèi. Gli dèi immortali, che erano rappresentati da un'immagine mortale, vivevano sull'Olimpo. I numi invece, che erano forze divine ed arcane, potevano manifestarsi ovunque e presidiavano ad ogni evento della vita degli uomini. I numi erano verso gli uomini o propizi o sfavorevoli; perciò gli uomini cercavano sempre la loro protezione e grazia con preghiere e riti sacri.
I campi, i fiumi, le fonti, i monti, i venti, le selve, anche le stelle erano piene di numi a cui erano attribuiti vari e diversi nomi Anche i Romani veneravano e temevano le virtù e gli stati d'animo come volontà divine Inoltre i numi erano la salvezza, la febbre, la libertà, la pace e molte altre cose tra le quali Lucina, che era invocata dalle partorienti, Vaticano, che apriva la bocca dei neonati per il vagito Cunina, che proteggeva i neonati nella culla, Humina, che offriva la mammella al pargolo perché gli antichi chiamavano Ruma mammella. Potina, che somministrava il latte e i liquidi al neonato, Numeria, che insegnava i numeri, Camena, che insegnava a cantare, Conso, che offriva consigli, giovinezza, che dopo la toga praetexta raccoglieva gli esordi dell'età giovanile Alla fine Fortuna Barbata, che ricopriva gli adulti di barba i Romani avevano in grande onore anche gli uomini valorosi e gli onesti re ed imperatori come Romolo Cesare e Augusto. e solevano venerarli come divinità.
(By Maria D. )
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