Deliae amicus ad mortem ducitur

Dum Delia capillos domina exornat, Aemilia eam tristem esse animadvertit... Aemilia, quae in audiendo mota est, ancillam suam consolari conatur.

Un amico di Delia viene condotto a morte. Mentre Delia stava ornando i capelli della padrona, Emilia si accorse che ella era triste.

L’ancella alla padrona che chiedeva “cosa fosse successo”, dopo che esitò a lungo se avesse potuto riferire ad Emilia la ragione del proprio dolore, alla fine confessò che un suo amico di nome Proculo, era cristiano; che il principe ordinò che fosse Condotto a morte. Emilia dunque chiese a Delia di narrarle di quell’uomo. “Il mio amico era un bravo servo, che abitava ad Ostia nella villa di un signore con tutto il resto della famiglia (con la restante famiglia). Il padrone lo stimava molto (magni genitivo di stima), perché curava sempre in modo ottimale tutti i suoi doveri, e si sforzava di non deludere mai il padrone. Era apprezzato così tanto dal padrone che tutti gli altri servi lo invidiavano. O signora, mi addoloro, quando penso a questa cosa: una volta uuno dei servi, che stava per caso dietro la porta, udì il mio amico che nella camera da letto invocava Cristo come suo Signore. Quel servo malvagio, ritenendo che questa era l’occasione affinchè Proculo venisse cacciato dalla villa e e mandato a morte con gli altri cristiani, andò subito dal padrone ad accusare il mio amico, e gli raccontò i fatto, come l’aveva ascoltato.

Il padrone sebbene si doleva molto, tuttavia ordinò d’incarcerare Proculo; disse “domani lo consegnerò al principe.” Il mio amico sapeva di che morte sarebbe stato destinato a perire, se non fosse stato pronto a disprezzare Cristo e ad adorare il principe e le divinità; ma, non volendo fare ciò, egli veniva mandato a morte certa. Non gli restava molto tempo da vivere. Ma, quando ormai aveva perso ogni speranza di vita, la padrona, che gli voleva bene, entrando nel carcere in cui costui era rinchiuso, lo aiutò a fuggire in modo tale che gungesse sicuro al porto di Ostia. Qui Proculo salì sulla nave di cui egli conosceva il timoniere (il cui timoniere era a lui noto); trasportato su questa (nave) si diresse verso l’Egitto. Sperava infatti in tal modo dipotersi nascondere nei luoghi dove nessun uomo, ma soltanto le bestie feroci abitavano.

Non appena giunse in Africa, evitò le città ed i luoghi fortificati, e abitò per tre mesi nei luoghi abbandonati dagli uomini, e (dove) non poteva esserci nulla, eccetto l’erba che tuttavia era rada – e piccole bestie, che lui stesso catturava. Dopo tre mesi in verità i soldati, che transitavano per quei luoghi lo videro; dopo che costui fu catturato lo conddussero a Roma dal principe; egli stesso dichiarò senza timore “di essere cristiano ed un servo fuggitivo”. Il principe dunque ordinò che fosse condotto a morte” Delia per le lacrime ed il dolore non riuscì più a raccontare del suo amico. Emilia, che nell’ascoltare si era commossa, tentò di consolare la sua ancella.(by Maria D.)

Testo latino completo

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