Diana (versione latino)

Diana dea, Latonae filia, densas silvas frequentat et ... Pudica dea sagittas non habet: itaque virum in cervum mutat.

La dea Diana, Figlia di Latona, frequenta le fitte foreste e vive con le ninfe fedeli. Indossa la tunica e i calzari, porta una faretra con le frecce.

Trainano il cocchio dorato di Diana delle cerve. Gli abitanti della Grecia chiamano Diana signora delle bestie selvatiche. La dea è vergine e salvaguarda la pudicizia con frecce mortali: protegge infatti le fanciulle pudiche e le spose novelle. Le spose novelle dedicano alla dea la tunica virginale.

Un bosco denso è sacro a Diana svestita e nasconde la dea con le ninfe. Limpide acque scorrono in una grotta vicina alla foresta. Diana depone la faretra con le frecce e si spoglia del mantello e dei calzari e li consegna alle ninfe portatrici di armi. Una ninfa fedele raccoglie in una crocchia le belle chiome della dea. Mentre ivi la Delia prende un bagno, Atteone, nipote di Cadmo, arriva nel bosco:

allora le ninfe impaurite gridano e coprono Diana che è nuda. Tuttavia la dea è alta e sopravanza in statura le ninfe. La pudica dea non ha [c on sé] le frecce: e così muta l'uomo in un cervo.

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