Didio Giuliano tenta di eliminare Settimio Severo
Severo Iulianus quidem neque Britannicos exercitus neque Illyricos verebatur, Nigrum vero occidi praeceperat, timens praecipue Syriacos exercitus....
Severo Giuliano in verità non temeva gli eserciti britannici e quelli illirici, aveva presentito in verità che sarebbe stato ucciso da Nigro, temendo particolarmente gli eserciti siriaci.
Dunque Pescennio Nigro in Siria, Settimio Severo con gli eserciti illirici, sui cui erano a capo, si staccarono da Giuliano. Ma essendogli stato annunciato che severo aveva defezionato, che non aveva sospettato, adirato, tentò di ucciderlo: giunse presso il senato e fece in modo che severo fosse proclamato come nemico; vennero inviati i legati dal senato ai soldati, per convincere a ripudiare severo (a che severo fosse ripudiato), e ad essere comandante colui, che il senato aveva scelto.
Tra tutti gli altri c'era il legato Vesponio candido, vecchio consolare, una volta inviso dai soldati per il duro e sordido comando. Fu inviato come successore a severo Valerio Catulino. Partì inoltre il centurione Aquilio noto per le stragi senatorie, ad uccidere severo.
Lo stesso Giuliano invece ordinò ai pretoriani di scendere in campo, di fortificare le torri, ma anche se i soldati erano dissoluti a causa degli ozi e dell'urbana lussuria, pur mal disposto utilizzò i soldati che agivano assolutamente controvoglia per l'esercizio militare.
(By Maria D. )
Versione tratta da Historia Augusta
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