Disperazione dei Macedoni sconfitti

Galli, quia abundanti multitudine in suis terris non capiebantur, in Graeciam contenderunt, et ibi legatos ad Ptolomaeum miserunt, offerentes Macedonibus pacem.

Sed Ptolomaeus rex eos sprevit, condiciones despiciens. Postea proelium inter Gallos et Macedones conseritur: victi, Macedones caeduntur. Ptolomaeus multis vulneribus saucius capitur; caput eius, amputatum et lancea fixum, tota acie ad terrorem hostium circumducitur.

Paucos Macedonum fuga servavit; ceteri aut capti aut occisi sunt. Cum haec nuntiata per omnem Macedoniam sunt, portae urbium clauduntur, maerore omnia replentur: nunc orbitatem amissorum filiorum dolebant, nunc excidia captae regionis metuebant, nunc Alexandri Philippique, regum suorum, nomina, sicut numina, in auxilium vocabant;

sub illis se non solum tuti, verum etiam victores orbis terrarum fuerant; ab iis opem sibi adflictis petebant.

I Galli, dato che a causa dell'abbondante moltitudine non erano contenuti nelle loro terre, si diressero in Grecia e lì inviarono i legati a Tolomeo, offrendo la pace ai Macedoni.

Ma il Re Tolomeo li allontanò, valutando le condizioni. Poi s'intrecciò battaglia tra i Galli e i Macedoni: sconfitti, i Macedoni vennero distrutti. Tolomeo fu catturato piagato da molte ferite; la sua testa, amputata e fissa in una lancia, fu condotta intorno a tutto il campo per il terrore dei nemici.

La fuga salvò pochi tra i Macedoni; tutti gli altri o furono catturati o uccisi. Quando tali notizie furono annunciate per tutta la Macedonia, vennero chiuse le porte delle città, ogni cosa era carica di tristezza: da un lato si dolevano per la privazione dei figli perduti, dall'altro temevano gli eccidi della regione catturata, dall'altro invocavano in aiuto i nomi di Alessandro e Filippo, i loro re, come numi;

sotto quelli non solo erano stati sicuri, ma anche vincitori dell'universo; chiedevano a questi la forza per loro afflitti.
(By Maria D.)

Versione tratta da Giustino