Donne sfrenate e casti eroi - VERSIONE e traduzione latino

Donne sfrenate e casti eroi
Autore: sconosciuto

Bellerophon postquam ad Proetum regem exul in hospitium venit, amabatur ab uxore eius Stheneboea; sed is concumbere cum ea noluit; eo mulier viro suo mendacium dixit et Bellerophontis vim in suam pudicitiam falso denuntiavit.

At Proetus, postquam id audivit, tabellas de eo facto conscripsit et eum misit ad Iobatam regem, Stheneboeae patrem. Rex tabellas legit, sed eum virum interficere noluit; tamen eum misit ad Chimaeram, quae tripartito corpore flammam spirabat. Bellerophon super alatum equum Pegasum eam interfecit. Tum rex laudavit virtutes hominis et alteram filiam ei in matrimonium dedit.

At Stheneboea ea audivit et ob dolorem se interfecit.
Bellerofonte dopo che andò come esule in ospitalità dal re Preto, era amato da Stenabea, moglie di quest'ultimo, ma lui non volle dormire con lei; perciò la donna disse una menzogna a suo marito e accusò falsamente la violenza di Bellerofonte nei confronti della propria castità. Ma Preto, dopo aver udito ciò, scrisse delle tavolette circa questo fatto e lo mandò dal re Iobata, padre di Stenebea.

Il re lesse le tavolette ma non volle uccidere quell'uomo; tuttavia lo inviò dalla Chimera, che emetteva fuoco dal suo corpo triforme. Bellerofonte la uccise sopra il cavallo alato Pegaso. Allora il re lodò le virtù dell'uomo e gli diede in sposa l'altra figlia. Ma Stenebea udì queste cose e si uccise per il dolore.

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