Doti di Marco Aurelio

Tantae sanctitatis fuit Marcus, ut L. Veri vitia celaverit et post obitum eum divum appellaverit amitasque eius et sorores honoribus et salariis sublevaverit atque provexerit sacrisque eum plurimis honoraverit....

Di tanta santità fu Marco, che celò i difetti di L.Vero e dopo la morte lo chiamò divo e sollevò ed elevò le zie paterne di costui e le sorelle con onori e salari e lo onorò con moltissime cerimonie sacre.

Dedicò il flamine e tutti gli onori, che si consideravano per i divi, a questi stessi. Egli stesso era di tanta tranquillità, che non mutava mai il volto in tristezza o in gaudio, era dedito alla filosofia stoica, che per mezzo di ottimi maestri aveva appreso.

Egli stesso portò a compimento la guerra di Marcomanno sia con valore sia anche con esito positivo, ed in verità in quel periodo, in cui la grave pestilenza aveva ucciso molte migliaia di popolari e di soldati. Ma il timore della guerra di Marcomanno fu tanto, che Antonino riceveva i sacerdoti da ogni parte, implementò i riti stranieri, espiò Roma con ogni maniera.

Ma la pestilenza fu tanta, che i cadaveri furono trasportati sui veicoli e sui carri; ma M. Aurelio fu di tanta clemenza che ordinò i funerali popolari a spesa dello stato.
(By Maria D. )

Versione tratta da Historia Augusta

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