Due animali in uno
Vespertilio volabat et singulari levitate terram radebat; ob animalis propinquitatem solo feles facile eum deprehendit....
Un pipistrello volava e, con particolare agilità, sfiorava la terra; a causa della vicinanza dell’animale al terreno, un gatto lo afferrò facilmente.
Per lo sventurato si preparava ormai una morte terribile; intanto il pipistrello implorava il gatto: Abbi pietà! Sono piccolo e debole!. Ma il gatto disse: Sono nemico mortale di tutti gli uccelli: dunque ti divorerò.
Rispose il pipistrello: Sbagli fortemente; perché io non sono un uccello, bensì un topo. Grazie a parole simili, il pipistrello fu salvo. Pochi giorni dopo si imbatté, di nuovo, in un altro gatto; il gatto disse: Combatto una guerra contro tutti i topi; e dunque ti ucciderò.
Ma il pipistrello gridò: Io non sono un topo, bensì un uccello. Ed evitò per la seconda volta l’uccisione grazie alla furbizia.
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