E' veramente innato l'amore per il sapere?
Tantus amor cognitionis et scientiae est innatus in nobis ut nemo dubitare possit quin ad eas res hominum natura nullo emolumento invitata rapiatur....
É tanto innato in noi l'amore della conoscenza e del sapere, che nessuno può dubitare che la natura degli uomini sia trascinata verso queste cose, senza essere allettata da nessun guadagno.
Non vediamo forse come i fanciulli, neanche coi rimbrotti, siano distolti dallo scoprire e ad investigare le cose? Come, allontanati, vi ritornino? Come provino piacere ad imparare qualcosa (di nuovo)? Come smanino di riferirlo ad altri?
Come assistano rapiti a manifestazioni, giochi e (altri) spettacoli di tal fatta, al punto da sopportare la fame e sete? E poi? Quelli che si dilettano negli studi filosofici e scientifici, non vediamo che non badano né alla salute né alle occorrenze domestiche e s'adattano a tutto, rapiti dal sapere e dalla scienza in sé stessa e pagano con grandissimi affanni e fatiche quel piacere che traggono dalla conoscenza?
E desiderare di conoscere tutte le cose, di qualsiasi genere siano, è proprio dei curiosi, invece essere condotti tramite la contemplazione delle cose più grandi verso il desiderio della scienza deve essere ritenuto proprio degli uomini sommi.
Qui GERUNDIO E GERUNDIVO - Spiegazione Video
Versione tratta da Cicerone
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