Elogio della vecchiaia

Senectutem saepe leviore iudicio existimant homines, dum iuvenes sunt. Senum vires debiliores quam iuventum sunt, sed multa opera non magis corporis viribus quam consilio et prudentia senum administrantur....

Spesso gli uomini, nel momento in cui sono giovani, considerano la vecchiaia con un giudizio molto superficiale.

Le forze degli anziani sono più deboli rispetto (a quelle)dell’età giovanile, ma molti impegni sono amministrati non più dalle forze fisiche quanto dalla saggezza e dalla prudenza degli anziani. Un anziano infatti organizza con maggiore esattezza il patrimonio familiare, ammonisce i figli affinché siano più produttivi ed attivi per non essere indotti in errori molto comuni, osserva gli avvenimenti futuri con un’acutezza più elevata della mente rispetto ai giovani.

Anche nei doveri pubblici (dello stato) spesso la saggezza degli anziani è più utile rispetto alla forza fisica dei giovani, dal momento che la maggior parte delle cose vengono compiute più dalla mente che dalla forza fisica. L’imprudenza giovanile del console Varrone danneggiò lo stato più della prudenza dell’anziano Fabio Massimo.

Fabio infatti ritardò con indugio il più possibile e trattenne l’impeto di Annibale quando devastava l’Italia, l’impazienza di Terenzio Varrone fu la causa della durissima strage di Canne. Spesso infatti le moderazioni dell’animo sono proprie degli anziani che dei giovani e non accondiscendono alle sfrenate passioni.(by Maria D.)

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